10 febbraio Le Foibe


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10 febbraio Le Foibe

Si celebra oggi, 10 febbraio, il “Giorno del ricordo”.
In questa giornata il ricordo va alla tragica vicenda delle foibe del settembre 1943 e del maggio-giugno1945 nella Venezia Giulia e nell’Istria e l’esodo dei giuliano-dalmati nel dopoguerra, dopo la firma del Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 e del Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954.
Tra il maggio e il giugno del 1945 migliaia di italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia furono obbligati a lasciare la loro terra. Altri furono uccisi dai partigiani di Tito, gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati.
Secondo alcune fonti le vittime di quei pochi mesi furono tra le quattromila e le seimila, per altre diecimila.
La Legge 30 marzo 2004 n. 92 istitú il “Giorno del ricordo” che come scrisse uno dei relatori, il senatore della Margherita Willer Bordon, "Vuol contribuire a recuperare alla memoria nazionale ed europea le dolorose e drammatiche vicende dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati a seguito della vittoria militare della Jugoslavia di Tito, che, oltre i caratteri di reazione post bellica, assunse anche i caratteri di una vera pulizia etnica per tramandare la memoria delle sofferenze degli esuli istriano-dalmati”.


Si celebra oggi, 10 febbraio, il “Giorno del ricordo”. In questa giornata il ricordo va alla tragica vicenda delle foibe del settembre 1943 e del maggio-giugno1945 nella Venezia Giulia e nell’Istria e l’esodo dei giuliano-dalmati nel dopoguerra, dopo la firma del Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 e del Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954. Tra il maggio e il giugno del 1945 migliaia di italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia furono obbligati a lasciare la loro terra. Altri furono uccisi dai partigiani di Tito, gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati. Secondo alcune fonti le vittime di quei pochi mesi furono tra le quattromila e le seimila, per altre diecimila. La Legge 30 marzo 2004 n. 92 istitú il “Giorno del ricordo” che come scrisse uno dei relatori, il senatore della Margherita Willer Bordon,

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