19 gennaio 2000: moriva, lontano dall’Italia, Bettino Craxi

Si è scritto, si sta scrivendo e si scriverà ancora molto su Bettino Craxi e sulla sua vicenda politica e umana. A 18 anni dalla sua scomparsa in Tunisia, a Hammamet, la Fondazione Buozzi vuole ricordarlo utilizzando alcune parole del messaggio di cordoglio inviato da Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica, ai familiari:
"Contribuì in modo significativo alla difesa dell’Occidente e al consolidamento della pace".
Nessun riferimento politico o partitico, solo un grande riconoscimento per i risultati dell’impegno che il leader socialista aveva portato.Un riconoscimento che con il tempo sta prendendo il posto della veemenza negativa con cui per tanto tempo, troppo, si è trattata la figura di Craxi. Come dice Barbara Spinelli nel suo libro "Il sonno della memoria", si sarebbe voluto che Craxi fosse rimasto in Italia "per condurre la sua battaglia di verità come fece Giulio Andreotti ........ ma forse non tiene conto del clima che regnava quando Craxi ricevette l’avviso di garanzia..... Odiato dalle sinistre, sbeffeggiato per strada, impossibilitato a uscir di casa. Non protetto, a differenza di Andreotti".
Oggi è forse giunto il momento di rasserenare i giudizi, e prendendo spunto dalle parole del compianto Presidente Ciampi, per ricordare quanto Craxi fece per la pace e per la credibilità dell’Italia nel mondo.