31 gennaio 1943. Friedrich von Paulus si arrende a Stalingrado


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   31 Gennaio 2019

31 gennaio 1943. Friedrich von Paulus si arrende a Stalingrado

Hitler a Stalingrado non perse una battaglia…perse la guerra.

Hitler a Stalingrado non perso una battaglia…perse la guerra. 31 gennaio 1943, dopo 163 giorni di guerra, il feldmaresciallo Friedrich von Paulus, capo della VI armata, contravvenendo all’ordine di Hitler di togliersi la vita, si arrende a Stalingrado.
La temperatura esterna ha raggiunto i -30 gradi, i suoi uomini, 90mila soldati, un terzo rispetto a tre mesi prima, sono allo sbando.
La sacca, i tedeschi la chiamano kessel, il "calderone", di Stalingrado ha inghiottito tutto; uomini, armamenti, morale, vite. Vite di migliaia di giovani che non faranno più ritorno a casa. Solo cinquemila riusciranno a sopravvivere.
Sono stati mesi terribili. L’Armata rossa attacca travolgendo qualsiasi resistenza. Metro dopo metro travolge tutto. Il freddo è insopportabile e uccide quanto le armi, la fame e le malattie.
Il 31 gennaio del 1943 rimarrà una data fondamentale e fu il primo di tutta una serie di avvenimenti fondamentali per la seconda guerra mondiale.
Il 13 maggio le truppe dell’asse comandate dai generali Giovanni Messe e Hans-Jurgen Amin si arresero mettendo fine alla campagna del nordafrica.
Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcarono in Sicilia.
Il 3 settembre 1943, in Sicilia nella Contrada Santa Teresa Longarini di Siracusa, poco distante dal borgo di Cassabile, il generale Castellano, a nome di Badoglio, e Walter Bedell Smith (futuro direttore della CIA) a nome di Eisenhower firmarono l’armistizio, che venne reso noto solo l’8 settembre 1943.
Hitler a Stalingrado non perso una battaglia…perse la guerra.
Friedrich von Paulus morì a Dresda, nella Germania comunista, il 1 febbraio del 1957.

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