9 maggio 1978, via Michelangelo Caetani, centro storico di Roma, una traversa di via delle Botteghe Oscure a due passi da Piazza del Gesù. Le Brigate rosse fanno ritrovare il corpo senza vita di Aldo Moro all’interno di una Renault rossa


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9 maggio 1978, via Michelangelo Caetani, centro storico di Roma, una traversa di via delle Botteghe Oscure a due passi da Piazza del Gesù. Le Brigate rosse fanno ritrovare il corpo senza vita di Aldo Moro all’interno di una Renault rossa

Il 10 maggio 1978 piazza San Giovanni a Roma è teatro di una grande manifestazione popolare e unitaria.
La manifestazione è indetta dalla Federazione Nazionale Cgil Cisl Uil.


Il 10 maggio 1978 piazza San Giovanni a Roma è teatro di una grande manifestazione popolare e unitaria.  La manifestazione è indetta dalla Federazione Nazionale Cgil Cisl Uil.  Desideriamo riportare alcuni passaggi dell’intervento di Giorgio Benvenuto 9 maggio 1978, via Michelangelo Caetani, centro storico di Roma, una traversa di via delle Botteghe Oscure a due passi da Piazza del Gesù. Le Brigate rosse fanno ritrovare il corpo senza vita di Aldo Moro all’interno di una Renault rossa
I sindacati convocano immediatamente una prima manifestazione per il pomeriggio del 9 maggio alla quale partecipano Lama, Macario e Benvenuto.
Nelle grandi fabbriche gli operai decidono di sospendere autonomamente il lavoro per due ore, mentre per il giorno dopo la Federazione unitaria e la Flm proclamano lo sciopero generale, il blocco immediato delle aziende e il presidio per tutta la notte delle fabbriche fino alla ripresa del lavoro l’indomani mattina.
Il 10 maggio 1978 piazza San Giovanni a Roma è teatro di una grande manifestazione popolare e unitaria.
La manifestazione è indetta dalla Federazione Nazionale Cgil Cisl Uil.
Desideriamo riportare alcuni passaggi dell’intervento di Giorgio Benvenuto:
“[…] Appena appresa la tragica notizia della barbara uccisione di Aldo Moro, […], alla ferita che ci provoca il messaggio di morte, all’indignazione che essa suscita in noi, opponiamo la determinazione di chi – ancor più dopo questo orrendo delitto – sente la giustezza e la fondatezza del proprio impegno politico e sociale. Solo se questo sentimento e questa determinazione prevarranno il messaggio di morte di un gruppo di criminali sarà anche il segno inequivocabile della loro sconfitta.
Siamo vicini in questo momento terribile alla famiglia di Aldo Moro. Rispettiamo il suo dolore la sua angosciata amarezza per quel che non si è potuto fare di fronte all’infamia di un ricatto spietato e vile. Siamo vicini al partito di Aldo Moro, così duramente colpito e tuttavia capace di non perdere il controllo di sé di fronte ad una prova che tendeva a porre in contraddizione il senso di umanità e di amicizia con il senso di responsabilità politica verso la collettività e lo Stato. Siamo solidali con tutto lo schieramento democratico che questi due valori ha saputo tener vivi nei momenti decisivi di questa vicenda.
Ora […] ogni sforzo deve essere teso a creare quelle condizioni di unità e di solidarietà nazionale intorno ai valori della democrazia politica e alle istituzioni attraverso le quali essa si esprime. […] Abbiamo il dovere di dire e di operare da questo momento affinché la lotta al terrorismo sia inscindibile da un impegno di tutto il popolo teso a potenziare al massimo una democrazia ed uno Stato che hanno retto una prova così atroce. Ogni mezzo lecito deve essere utilizzato, ogni energia deve essere impiegata per colpire i responsabili di un massacro infame che, dobbiamo temerlo, intensificheranno proprio in un momento come questo attentati e provocazioni nella folle convinzione di aprire un varco nelle istituzioni della Repubblica per intaccarne la natura democratica. Lo Stato […] deve saper garantire il pieno sviluppo della vita politica e civile e al tempo stesso una reale condizione di ordine democratico. Se davvero si vuole sconfiggere il terrorismo e le aree di indifferenza che ci sono nel Paese intorno ad esse, da nessun punto di vista si può prescindere dalla equilibrata e convinta congiunzione di questi due termini. […] Faremo del tutto perché lo Stato sia messo in condizione di difendere la propria integrità e quella di ogni suo cittadino. […] Dobbiamo lavorare tutti per la realizzazione di questo difficile equilibrio. […] Lo Stato si difende liberandolo dalla morsa del malgoverno, rinnovandolo profondamente nelle sue strutture. […]

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