Il dramma di Notre Dame e la sua rinascita


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Il dramma di Notre Dame e la sua rinascita

Il 18 aprile 1506 Giulio II posa la prima pietra per la ricostruzione di San Pietro

Notre Dame San Pietro Il 15 aprile 2019 un dramma ha colpito l’Europa: l’incendio di Notre Dame a Parigi. In un pomeriggio come tanti altri il fuoco ha preso possesso della cattedrale simbolo della Francia, seconda per visite solo a San Pietro. Il fuoco sembra essere partito da un’impalcatura, in quanto da poco tempo erano iniziati i lavori di ristrutturazione della guglia e di parte del tetto. Fortunatamente la struttura portante non è stata intaccata e la facciata sud con i due campanili e i portali "strombati", simboli del gotico puro, sono ancora lì, in tutta la loro bellezza.
Oggi, dopo questi giorni di sconforto per lo sciagurato episodio, ricorre la posa della prima pietra della Basilica di San Pietro a Roma. Era il 18 aprile 1506 quando papa Giulio II della Rovere da inizio alla ri-costruzione della basilica costantiniana di San Pietro che, ormai da tempo, era stata lasciata all’incuria. L’architetto che iniziò i lavori è stato Donato Bramante (prima di lui Rossellino). Si susseguiranno poi Raffaello, Antonio da Sangallo e Michelangelo Buonarroti. Notre Dame e San Pietro sono ovviamente molto diverse tra loro, sia per stile che per struttura, ma questa ricorrenza mette positività su un aspetto: la ricostruzione. Notre Dame sarà riportata al suo antico splendore come è stato sempre fatto nei secoli passati per tante altre chiese, lacerate da catastrofici eventi (sia naturali che non). I lavori partiranno a breve, già sono stati stanziati numerosi fondi da parte delle più famose case di moda francesi. Il tempo previsto per la ricostruzione oscilla tra i cinque e i dieci anni. Il problema più grande sarà ricostruire il tetto, la cosiddetta "foresta", realizzato nel Duecento (a parte una porzione di transetto restaurato nell’Ottocento da Eugène Viollet le Duc) e formato da 1.300 alberi di quercia dei tempi di Carlo Magno. I restauratori stanno già lavorando per trovare una soluzione, anche se, ovviamente non si avrà più lo splendore della falegnameria del tempo gotico.
Una cosa è certa: Nostra Signora risorgerà dalle sue ceneri. Intanto possiamo ammirarla dall’esterno, ancora fiera di essere lì, dopo più di ottocento anni.

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