In ricordo di Giulio Polotti a vent’anni dalla scomparsa


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In ricordo di Giulio Polotti a vent’anni dalla scomparsa

Grazie, Giulio, se ....

Giulio Polotti Quando lo incontrai per la prima volta a Firenze nel novembre del 1985 durante il Congresso della Uil mi incuriosì: cercava libri, fogli, documenti, fotografie tra i vari stand e uffici preparati per il Congresso, e mentre lo faceva gran parte della carta che cercava di far entrare nella borsa che portava con se si intrecciava con la cravatta rossa, quella cravatta che lo ha sempre accompagnato.
Quando mi spiegarono chi era rimasi sorpreso: era Giulio Polotti, personaggio che conoscevo di fama, partigiano, sindacalista, politico, ma sempre, coerentemente, Uil.
Era entrato giovanissimo alla Pirelli; durante la Resistenza aveva combattuto come partigiano, e successivamente era diventato una delle figure più importanti e significative per la nascita della Uil, il sindacato al quale era talmente legato che nel 1970, al momento delle incompatibilità tra carica politica e carica sindacale lasciò il Parlamento per tornare a "casa" ad occuparsi dei problemi dei lavoratori.
Nel 1975, eletto al Comune di Milano, divenne assessore, carica che ricoprì per una decina di anni. Oltre che per il suo lavoro, per la sua dedizione completa alla città i milanesi, in maniera affettuosa, lo ricordano come “Il sindaco d’agosto”. Quando Milano si svuotava e gli ufficio e i negozi chiudevano lui era lì, un punto di riferimento per le persone più fragili, più deboli per chi aveva bisogno di aiuto.
Coltivava però contemporaneamente la sua passione: la raccolta di materiale storico legato alla nascita delle Società di mutuo soccorso, alle origini delle Camere del lavoro, del Partito Socialista Italiano, della rinascita del sindacato nel 1944, dell’antifascismo, della resistenza e del movimento operaio, materiale raccolto in cinquanta anni di ricerca e riversato nella Fondazione che creò nel 1993 dedicata ad Anna Kuliscioff, la compagna di Filippo Turati.
Giulio Polotti si è spento il 30 marzo 1999 e la città di Milano lo ha voluto ricordare dedicandogli i giardini di Piazza Aspromonte.
Dopo Firenze l’ho incontrato tutte le volte che veniva a Roma dalla sua Milano: sempre in cerca di nuovi documenti, manifesti, cartoline da catalogare nella sua Fondazione, ma soprattutto perché mi chiese di aiutarlo nella ricerca di materiale per il libro che stava scrivendo, "Uil, dalla fondazione agli anni ottanta".
Mi raccontò il profondo legame con Italo Viglianesi, il primo Segretario generale della Uil, mi raccontò tanti aneddoti che avevano accompagnato la nascita del sindacato di Via Lucullo, e ogni volta rimanevo sorpreso ogni volta la curiosità con la quale mostrava le nuove scoperte o le cose che aveva fatto riprodurre per non perdere la testimonianza della storia del socialismo e del movimento operaio, come l’orologio da taschino che aveva l’incisione "Se otto ore vi sembran poche".
L’ultima volta che l’ho visto è stato a Milano, alla Fondazione Kuliscioff, credo nel 1995, orgoglioso di mostrare le recenti acquisizioni e proiettato, con il suo ricco bagaglio di passato, in un futuro che probabilmente lo avrebbe rattristato.
Oggi, venti anni dopo la sua scomparsa, ci sentiamo di dire, "Grazie, Giulio, se abbiamo ancora molte cose da raccontare e molti esempi da mostrare".

Angelo Coco

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Il Giardino Polotti a Milano

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