L’11 marzo 2011 il disastro di Fukushima Dai-ichi


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L’11 marzo 2011 il disastro di Fukushima Dai-ichi

Un catastrofico evento per l’ambiente e la salute dell’uomo

Fukushima Era l’11 marzo 2011 quando un violento terremoto, poi trasformatosi in maremoto, si abbatté sulla costa nord orientale del Giappone, nella regione di Tohoku. Il terremoto ebbe una magnitudo 9 e generò un maremoto con onde alte fino a 40 metri.
La violenza della calamità naturale, portò il danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi che venne colpita in modo irreparabile dal maremoto. Ci furono guasti agli impianti di raffreddamento con la conseguente rottura dei reattori 1,2 e 3, che rilasciarono materiale radioattivo nell’ambiente. Ancora oggi questo tragico evento ha conseguenze sull’ambiente e sulla salute delle persone e lo avrà almeno per i prossimi trent’anni.
La gravità dell’episodio è stata paragonata a quella di Chernobyl, un altro tragico incidente nucleare accaduto nel 1986.
Ogni anno a Fukushima, vengono effettuati studi e approfondimenti per valutare la gravità della situazione e gli esiti non sono rincuoranti. Le acque marine hanno ancora un altissima percentuale di materiale radioattivo, come le spiagge. Di conseguenza sono aumentati i casi di malattie gravissime sull’essere umano, soprattutto bambini.
I dati ufficiali del governo giapponese sono terribili.
Quasi 16mila persone sono morte in seguono al maremoto, e oltre 2.500 risultano ancora disperse.
Almeno 3.700 persone sono decedute per problemi di salute associati al disastro.
Oltre 470mila residenti sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni in prossimità della zona di evacuazione, 50mila dei quali risultano ancora sfollati.

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