Milano, presentazione del libro di Ugo Intini


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Milano, presentazione del libro di Ugo Intini

Di questo tema si parla il 14 novembre alle ore 19 al Circolo De Amicis (via De Amicis 17-Milano).
Intervengono, con l’autore del libro, Mario Artali, Giorgio Benvenuto e Walter Galbusera.
Coordina Giorgio Gabriele Cavalca.


Lotta di classi 9.11.2016 - “L’Italia è tra i leader mondiali per vecchiaia. Nel 1951 i neonati erano il doppio di oggi. Gli ottantenni un quinto di oggi. Rischiamo di passare dalla lotta di classe alla lotta di classi”. Ugo Intini parla di questo tema nel suo ultimo libro ‘Lotta di classi tra giovani e vecchi?’, edito da Ponte Sisto. L’invecchiamento, ha spiegato, produce conseguenze anche politiche in tutto il mondo: “Giovani e vecchi si sono divisi nettamente sulle scelte per la Brexit e nelle primarie democratiche Usa”. In Italia i dati sono enormi: “Nel 1862 i bambini e i ragazzi sino ai 15 anni erano il 34,2% della popolazione. Gli anziani oltre i 65 erano il 4,2%. Nel 2015 la piramide risulta largamente capovolta – scrive Intini – gli over 65 si avviano a diventare non un ottavo, ma il doppio degli under 15, perchè gli anziani sono aumentati di oltre 5 volte (salendo dal 4,2 al 21,7%), mentre i giovanissimi sono diminuiti di circa due volte e mezzo (scendendo dal 34,2 al 13,8%).

In Liguria per ogni ragazzo sotto i 15 anni ci sono 2,5 persone over 65”. Intini prosegue la sua analisi: “Nel 2030 in Italia gli ultrasessantenni saranno la metà del totale dei cittadini. Si eviterà un calo della popolazione non certo per l’apporto degli italiani, ma degli immigrati, che arriveranno a essere un cittadino su quattro (naturalmente con una percentuale più alta tra i giovani). Gli ultraottantenni arriveranno a essere 7 milioni su 60”.

Le conseguenze di questi dati rischiano di essere drammatiche. “La lotta di classi (di età) – scrive Intini – rischia di svilupparsi nel modo più crudo sul terreno delle pensioni. Già se ne vedono tutti i segni, ma forse il peggio deve ancora venire. Tra il 1990 e il 2014 il reddito dei lavoratori dipendenti con meno di 34 anni è andato indietro, in termini reali, di quasi il 20%. Mentre il reddito degli over 55 è aumentato, in un quadro complessivo che è comunque di calo. Vent’anni fa le famiglie con capofamiglia under 34 e over 65 avevano una ricchezza sostanzialmente uguale. Adesso le famiglie degli anziani hanno una ricchezza tre volte più alta di quella dei giovani”. Intini prosegue: “Nel 1901 il nostro bilancio pubblico per l’istruzione era quasi sette volte più grande di quello per la previdenza. Poi, nel 1951, si è arrivati praticamente al pareggio. Adesso le pensioni costano quattro volte di più della scuola. Anche la sanità oggi costa quasi il doppio dell’istruzione”. Il conflitto giovani-vecchi è evidente anche sul piano dell’occupazione: “Il tasso italiano di disoccupazione intorno al 12% è tra i peggiori di Europa, ma al suo interno quello della disoccupazione giovanile è catastrofico: ben oltre il 40%. Se quasi un giovane su due è senza lavoro, il tasso di disoccupazione tra gli anziani è invece al livello dei Paesi più virtuosi: il 5,2% nella fascia tra i 60 e i 64 anni. In una società normale i giovani dovrebbero lavorare più dei vecchi. Da noi avviene il contrario”. Dall’intervista di Ugo Intini al Tg2.

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