Oggi 5 marzo la UIL compie 70 anni


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Oggi 5 marzo la UIL compie 70 anni

Chi fu il primo dipendente della UIL?

Chi fu il primo dipendente della UIL? Quel 5 marzo del 1950 è una domenica. Siamo a Roma. Un tiepido sole si affaccia riscaldando la città come preannuncio di una primavera che sta per arrivare.
A poche centinaia di metri da piazza Venezia, in via IV novembre 144, sorge un Palazzo monumentale opera dell’architetto Armando Basini. È la sede nazionale dell’Inail, all’interno è ospitato il circolo “Casa dell’Aviatore”.
Ed è proprio lì che in quell’assolata mattina di settanta anni fa si danno appuntamento quasi trecento uomini e donne per dare l’avvio ufficiale a una nuova organizzazione sindacale.
Che sia domenica, perché non bisogna perdere alcun giorno di lavoro, e che il luogo sia il circolo della “Casa dell’Aviatore” all’Inail, perché è stata ottenuta gratuitamente, non sono un fatto casuale in quel difficile dopoguerra.
Sono passati quasi sei anni da quando Bruno Buozzi, il padre del sindacato italiano, è stato assassinato dai nazifascisti in fuga da Roma, lasciando una straordinaria eredità per quei militanti che sono giunti da tutta Italia (operai, contadini, pubblici dipendenti, pensionati).
L’entusiasmo pervade l’aria. La giornata fila via velocemente. L’obiettivo è uno solo: creare un sindacato laico e socialista in un’Italia finalmente democratica dopo la tragedia del fascismo.
Al termine dei lavori Italo Viglianesi, Raffaele Vanni, Enzo Della Chiesa, Renato Bulleri, Emanuele Levi, Visentini, Umberto Pagani, Amedeo Sommovigo, Giuseppe Bacci e Aride Rossi sono eletti nel Comitato di Segreteria.
Mentre Camillo Benevento, Ferruccio Bigi, Luigi Carmagnola, Arturo Chiari, Franco Novaretti, Ernesto Pellegrino, Giulio Polotti, Secondo Ramella, Giovanni Gatti, Ruggero Ravenna e Giuseppe Raffo, oltre ai componenti del Comitato di Segreteria, furono chiamati a far parte del Comitato Esecutivo.
Inizia una splendida “avventura”.
Sono persone che con sacrificio, abnegazione e audacia creano l’Unione Italiana del Lavoro, la UIL. Preparano la costituzione del nuovo sindacato stabilendo come sede un grande appartamento in piazza Poli, 37 a Roma. L’organizzazione dell’assemblea del 5 marzo avviene invece in un piccolissimo appartamento di fortuna di via Tevere, 22.
In questa ricorrenza desideriamo rivelare una notizia inedita.
Chi fu la prima persona che inizia a lavorare a tempo pieno? Chi fu, quindi, il primo dipendente della UIL Confederale?
Una donna!
Si chiama Liliana Romagnoli, ha appena ventiquattro anni. È la prima segretaria (factotum) che da quel 5 marzo comincia a lavorare a tempo pieno nella UIL e per la UIL.
Appassionata, competente, simpatica, instancabile contribuiva in maniera determinate alla crescita della UIL.
Si sposò, dopo qualche anno, con Paolo Tisselli già segretario della UIL Terra, poi segretario confederale della UIL e infine tesoriere della UIL Pensionati.
La Fondazione Bruno Buozzi vuole onorare e ringraziare Liliana assieme a tutti coloro che hanno militato nella UIL trasformandola nel corso di settanta anni in una grande, insostituibile, moderna organizzazione sindacale.

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