Pierluigi Sorti ci ha lasciati. Un galantuomo d’altri tempi


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Pierluigi Sorti ci ha lasciati. Un galantuomo d’altri tempi

George Orwell sostiene che “In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”. Viviamo in un mondo dove la tecnologia, la digitalizzazione, i social possono influenzare e trascinate intere folle. “La menzogna, ben agghindata così da sembrare una ovvietà scontata - scriveva il cardinale Gianfranco Ravasi nella sua rubrica domenicale su Il Sole24 ore - si incammina per strade e piazze, entra nei palazzi dei potenti e nelle case modeste con la sua capacità diffusiva. Opporre ad essa la verità nella sua nudità, nella sua sincerità sgradita, nella sua essenzialità fondata è, alla fine, un atto che va controcorrente. E risalire in senso contrario l’onda sovrabbondante della menzogna, del luogo comune, dell’inganno è un’impresa ardua e coraggiosa”.

È quello che Pierluigi Sorti si proponeva riuscendo a realizzarla con pazienza e con competenza nel libro che stava ultimando per la nostra fondazione dal titolo “Teorema sull’euro. L’iniquità del metodo di conversione nella moneta europea”.
Pierluigi è stato un europeista convinto. Schietto. Entusiasta. Deciso.
Non si è mai arreso. Ostinato e determinato. È stato tra coloro che volevano realizzare l’integrazione economica, sociale e politica dell’Europa. Valorizzare il dialogo, il confronto. Non credeva, pensava. Non era pessimista come Anton Cechov che invece amaramente ammetteva: “Si dice che la verità trionfa sempre, ma questa non è la verità”.
Ora che improvvisamente ci ha lasciati, in questo scorcio di fine estate, sentiamo fortissimamente la sua mancanza.
Non è retorica, né semplici frasi di circostanza; ci manca veramente.
Ci manca quella sua genuina voglia di capire, di confrontarsi sempre, di cercar di rendere semplici le cose più complesse.
Quella sua gentilezza d’altri tempi.
La tua amicizia è un motivo di orgoglio e ciò che hai seminato sarà per noi un raccolto prezioso.
Grazie Pierluigi


George Orwell sostiene che “In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”. Viviamo in un mondo dove la tecnologia, la digitalizzazione, i social possono influenzare e trascinate intere folle. “La menzogna, ben agghindata così da sembrare una ovvietà scontata - scriveva il cardinale Gianfranco Ravasi nella sua rubrica domenicale su Il Sole24 ore - si incammina per strade e piazze, entra nei palazzi dei potenti e nelle case modeste con la sua capacità diffusiva. Opporre ad essa la verità nella sua nudità, nella sua sincerità sgradita, nella sua essenzialità fondata è, alla fine, un atto che va controcorrente. E risalire in senso contrario l’onda sovrabbondante della menzogna, del luogo comune, dell’inganno è un’impresa ardua e coraggiosa”.  È quello che Pierluigi Sorti si proponeva riuscendo a realizzarla con pazienza e con competenza nel libro che stava ultimando per la nostra fondazione dal titolo “Teorema sull’euro. L’iniquità del metodo di conversione nella moneta europea”.  Pierluigi è stato un europeista convinto. Schietto. Entusiasta. Deciso. Non si è mai arreso. Ostinato e determinato. È stato tra coloro che volevano realizzare l’integrazione economica, sociale e politica dell’Europa. Valorizzare il dialogo, il confronto. Non credeva, pensava. Non era pessimista come Anton Cechov che invece amaramente ammetteva: “Si dice che la verità trionfa sempre, ma questa non è la verità”. Ora che improvvisamente ci ha lasciati, in questo scorcio di fine estate, sentiamo fortissimamente la sua mancanza. Non è retorica, né semplici frasi di circostanza; ci manca veramente. Ci manca quella sua genuina voglia di capire, di confrontarsi sempre, di cercar di rendere semplici le cose più complesse. Quella sua gentilezza d’altri tempi. La tua amicizia è un motivo di orgoglio e ciò che hai seminato sarà per noi un raccolto prezioso.  Grazie Pierluigi

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